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I cinque niyama: principi di condotta individuale

I cinque niyama: una guida pratica alla disciplina personale nello yoga 

Scopri come questi antichi principi possono trasformare la tua quotidianità 

 

niyama

Pratichi yoga? Ma conosci per bene il sistema etico che sta alla base di questa disciplina millenaria? Oggi esploriamo i Niyama (नियम [ˈnɪjəmə]): i cinque principi di condotta individuale che secondo Patañjali rappresentano il fondamento della crescita interiore. 

Mentre gli Yama stabiliscono regole universali di comportamento etico, i Niyama si concentrano sulla disciplina personale. Sono come una bussola interiore che ci guida verso una vita più autentica e consapevole. 

Perché dovrebbero interessarti oggi? 

In un mondo sempre più frenetico, i Niyama offrono strumenti concreti per ritrovare equilibrio e direzione. Non sono dogmi da seguire ciecamente, piuttosto inviti alla riflessione e alla pratica quotidiana.  

Śauca - La purezza che trasforma 

Śauca शौच [ˈʃɔʊtʃə] significa purezza, ma il concetto va ben oltre l'igiene personale. Si articola su tre livelli progressivi: 


Il Corpo Fisico 

Mantenere il corpo pulito è il primo gradino. Da una parte entra in gioco l'alimentazione: la tradizione yogica suggerisce una dieta vegetariana, non per imposizione morale, ma perché cibi puri favoriscono una mente chiara. Il cibo dovrebbe nutrire sia il corpo che lo spirito - semplice, fresco e preparato con amore; dall’altra anche il luogo di pratica ha la sua importanza: un ambiente pulito, silenzioso e armonioso facilita la concentrazione. 


La Mente 

Ancora più importante è purificare la mente dalle emozioni disturbanti. Rabbia, gelosia, risentimento sono come polvere sul vetro dell'anima - offuscano la nostra visione della realtà. La tradizione suggerisce la bhakti (devozione) come "acqua" per lavare via queste impurità. 


L'Intelletto 

Il livello più sottile riguarda la purificazione dell'intelletto (buddhi) dai pensieri impuri. Qui entra in gioco lo studio del Sé, che "brucia" come fuoco le false credenze e le illusioni. 

Risultato pratico: chi pratica Śauca sviluppa una naturale luminosità interiore, maggiore concentrazione e la capacità di mantenere la mente focalizzata su un singolo oggetto (ekāgra). 

Santoṣa - Il Segreto della Contentezza 

Santoṣa (संतोष [sənˈtoːʂə]) è la contentezza, ma non quella passiva di chi si accontenta. È uno stato mentale coltivato attivamente, una scelta consapevole.


La Mente Che Non Si Concentra 

Una mente insoddisfatta è come un telefono che suona continuamente - impossibile concentrarsi su altro. Il praticante (sādhaka) che ha sviluppato Santoṣa sente di non mancare di nulla, non perché abbia tutto, ma perché ha imparato a riconoscere l'abbondanza già presente. 


Oltre il Conflitto Interiore 

Le differenze e i confronti creano conflitti inconsci che frammentano l'attenzione. La contentezza nasce quando smettiamo di lottare contro la realtà e iniziamo a danzare con essa. 

Attenzione: non si tratta della pace vuota della rinuncia, ma della pace profonda di chi ha trovato il proprio centro in qualcosa di più grande. 

Tapas - Il Fuoco della Disciplina 

Tapas (तपस् [ˈtəpəs]) deriva da "tap" (ardere, brillare, soffrire, consumare col calore). È lo sforzo ardente e costante verso un obiettivo spirituale definito. 


I Tre Tipi di Tapas 
  • Kāyika (del corpo): Include pratiche come il brahmacārya (continenza) e l'ahiṃsā (non-violenza). Non si tratta di mortificazione, ma di disciplina intelligente. 

  • Vācika (della parola): Riguarda come parliamo - con verità, gentilezza e utilità. 

  • Mānasika (della mente): Il più sottile - mantenere equanimità nelle gioie e nei dolori, agire senza attaccamento ai risultati. 


Il Vero Tapas 

Il tapas autentico è lavorare senza moventi egoistici, con fede incrollabile. Non è fanatismo, ma dedizione intelligente. 

I frutti: forza fisica e mentale, coraggio, saggezza, integrità e quella semplicità che è il segno della vera nobiltà. 

Svādhyāya - Lo Studio Che Cambia la Vita 

Svādhyāya (स्वाध्याय [sʋɑːˈd̪ʱjaːjə]): "sva" (sé) + "adhyāya" (studio). È l'educazione del Sé con la S maiuscola. 


Leggere il Proprio Libro Interiore 

Chi pratica Svādhyāya legge il proprio "libro della vita" mentre lo scrive e lo riscrive. C'è un cambiamento di prospettiva: si inizia a vedere tutta la creazione come opportunità di adorazione piuttosto che di godimento. 


Studio Universale 

Come la filologia è la scienza delle lingue (non una lingua specifica), lo yoga è la scienza delle religioni. Studiare testi sacri di diverse tradizioni non per sincretismo, ma per comprendere meglio la propria fede. 

Pratica concreta: dedica tempo regolare allo studio di testi che nutrono l'anima, in un luogo puro e silenzioso. 

Īśvara Praṇidhāna - L'Arte della Resa 

Īśvara Praṇidhāna (ईश्वरप्रणिधान [iːˈʃvərə prəɳɪˈd̪ʱaːnə]) è la dedizione al Signore di tutte le proprie azioni e della propria volontà. 


Oltre l'"Io" e il "Mio" 

Nell'amore vero (bhakti) non c'è spazio per "io" e "mio". Quando questi sentimenti svaniscono, l'individuo raggiunge la piena maturità spirituale. 


La Mente Vuota, il Cuore Pieno 

Quando la mente è svuotata dai desideri di gratificazione personale, deve essere riempita di pensieri divini. Come la luna è piena quando è rivolta verso il sole, l'anima individuale sperimenta la pienezza (pūrṇatā) quando si volge verso il Divino. 


Azioni Come Specchi 

Le azioni riflettono la personalità più delle parole. Chi pratica Īśvara Praṇidhāna ha imparato l'arte di dedicare ogni azione al Divino, riflettendo così la divinità interiore. 

 


Come Iniziare nella Vita Quotidiana 

Non serve rivoluzionare la vita dall'oggi al domani. Prova a: 

  1. Śauca: Inizia la giornata con una doccia consapevole e una colazione leggera 

  2. Santoṣa: Ogni sera, trova tre cose per cui essere grato 

  3. Tapas: Scegli una piccola disciplina quotidiana e mantienila per 30 giorni 

  4. Svādhyāya: Dedica 10 minuti al giorno alla lettura di un testo che ispira 

  5. Īśvara Praṇidhāna: Prima di azioni importanti, fermati e chiedi "come posso servire qualcosa di più grande di me?" 


Conclusione 

I Niyama non sono regole moralistiche ma strumenti pratici per una vita più autentica e significativa. Come antichi fari nella nebbia moderna, ci guidano verso la nostra vera natura. 

La bellezza di questi insegnamenti è che sono universali - parlano il linguaggio del cuore umano, al di là di culture e credenze. Inizia dove ti senti più a tuo agio e lascia che la pratica ti mostri la strada. 


Che ne pensi? Hai mai sperimentato qualcuno di questi principi nella tua vita? Don’t be shy e narra nei commenti! 

 

2 commenti

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Eleonora
20 ott
Valutazione 5 stelle su 5.

Ero in trepida attesa di un altro capitolo… ed ecco arrivato, sto scoprendo cose che non sapevo esistessero. Grazie Alessia, adesso attendo un altro fantastico aggiornamento. Non vedo l’ora di leggere un altro .

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Grazie a te per leggere i miei articoli e supportarmi!

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