Ricovero Villa Margherita - Arcugnano (VI) - Parte 2
- Alessia Masciocchi
- 15 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Ciao bellezze!
Finalmente sto scrivendo riguardo al ricovero a Villa Margherita ad Arcugnano (VI)!
Per me scrivere queste righe è assai difficile, dato che fa riaffiorare ricordi nitidi ed emozioni molto forti. È per questo che vi ho fatto attendere così tanto.
Ricordo vagamente di essere entrata, di come avessi fatto: infatti, durante la mia degenza, mi sono trovata molteplici volte a pensare di essere stata catapultata in un mondo parallelo.

Comunque sia, appena entrata mi hanno dato un foglio con scritto il regolamento con divieti (vi accennavo a quello dei rapporti sessuali, ma ci sono regole anche per le sostanze stupefacenti e la violenza fisica).
La violazione di un divieto compromette la degenza con la possibilità di dimissioni anticipate.
Poi vi sono delle regole generali:
la presenza al giro medico quotidiano, l’assunzione della terapia e il rispetto degli orari;
l’uso consono del cellulare, da mantenere in silenzioso durante le attività (non c’è il divieto e si può utilizzare pure il computer – io ho dato un esame universitario);
non sostare nelle stanze degli altri pazienti (okay, ho guardato film con un mio amico e fatto festini a suon di gocciole);
è proibito tenere oggetti pericolosi (il figlio di Gabriella ha consegnato in infermeria l’ago con cui poi mi avrebbe ricucito la spallina di un vestito).
Cose che non ho letto perché sul retro del foglio:
non intrattenere relazioni affettive con altri pazienti, nel caso si verifichi parlarne con i curanti (check check check)
test tossicologici a tappeto (non mi è capitato);
si possono richiedere permessi di uscita (si deve essere accompagnati), questi devono avere un minimo di significato terapeutico;
Dette queste regole di base, ci sono anche quelle per i gruppi terapeutici (argomento di uno dei prossimi post). In poche parole:
riservatezza;
mantenere il “segreto professionale”;
non esibire comportamenti maladattivi (tagli, bruciature) o suicidiari;
puntualità;
essere rispettosi e non giudicanti;
non farsi carico delle problematiche altrui;
non distrarre o mettere a disagio gli altri componenti del gruppo.
Ecco, ho deciso di iniziare questa serie di post proprio con il regolamento perché pure il mio ricovero è iniziato con questo foglio e un colloquio con lo psichiatra che mi ha poi seguito per quasi cinque settimane.
Spero che questo articolo vi abbia suscitato un po’ di interesse perché ne arriverà una raffica!
Vi invito a farmi domande sia nei commenti che in privato: sarò contenta di rispondere a tutti direttamente qui sul blog.