Ricovero a Piancavallo - Vita da "Acuti"
- Alessia Masciocchi
- 10 set
- Tempo di lettura: 2 min
Ciao bellezze,
Oggi pubblico questo articolo che in realtà è un patchwork di tante giornate qui a Piancavallo unite dal tema “Vita da acuti”.

Cosa significa essere “acuti”? Ecco, semplicemente che si è alla prima settimana di ricovero e si deve stare a queste regole:
Non uscire dal reparto;
Mangiare in osservazione, ovvero in corridoio e ci si può alzare solo dopo mezz’ora;
Si può salire al bar solo accompagnati.
La prima sera a mangiare in corridoio mi avvisano che dal giorno seguente avrei dovuto mangiare in corridoio per essere supervisionata.
Come funziona? Ci si siede a dei tavoli con le rotelle disposti in fila indiana (probabilmente l’idea è stata un mix tra esami di maturità e periodo di rientro a scuola in piena pandemia) e si mangia il pasto concordato con, o deciso da, la nutrizionista. Da fine pasto si devono aspettare trenta minuti per alzarsi.

La prima colazione sembrava non passare, allora a pranzo mi sono portata da scrivere e per lo spuntino del pomeriggio, una cavolo di pesca, ho portato un libro di Banana Yoshimoto.
Per la cena cosa mi porterò? Diario alimentare sicuro, ma forse anche gli Haiku “Elfchen” con cui cimentarmi. Non sembra, ma sono difficili! Li ho scoperti qui aspettando il giro medico di questa mattina; giro medico da cui sono stata sbattuta fuori perché era solo il mio secondo giorno!
Non penso capirò mai il criterio con cui ci si possa alzare dal tavolo: ieri sera dopo mezz’ora dal pasto non volevano lasciarmi alzare, oggi ci siamo alzate tutte dopo venti minuti, anche se arrivate in momenti differenti e non c’era nessuno a controllare.
Ogni giorno che passa mi pongo sempre più domande; ogni giorno che passa ho sempre più fame ma non so cosa dire alla dietista. Per non parlare delle innumerevole cose che sto vedendo in reparto.
Parlando del bar, non vi ho raccontato della perla che hanno inventato! Stupenda idea: un foglio con segnate le bevande permesse e una tabella per segnare le consumazioni effettuate. Bello, ma vedere tutte quelle belle cose al bancone mentre si ha una fame del Jeez non è per niente divertente! Poi, un caffè doppio sono due consumazioni: ovvero 1/3 di quelle consentite nella giornata!
Ve ne racconto un’altra: un’infermiera mi ha confuso per (probabilmente) la mia compagna di stanza e mi ha dato la terapia sbagliata. Erano delle gocce dolci e io so benissimo che quelle che prendo io sono amare e agrumate (hanno un po’ del Gin Tonic), gliel’ho fatto notare e mi ha dato dell’acqua. Io boh.
Ho provato anche la saletta per un pasto, ma mi hanno fatto subito ritornare ai tavolini senza un motivo apparente: ci tornerò mai?
Ebbene sì, ci sono tornata nell’ultimo giorno da acuta.
Aggiornamento del giorno: sono ufficialmente passata in riabilitazione. Il vero percorso inizia ora: #staytuned














Vai avanti senza paure!😘
Buongiorno carissima cosa mi sono persa esattamente come sei finita a Piancavallo ?
Grazie Ale per la condivisione di questo tuo viaggio descrivere le tue giornate e condividerle con noi é coraggioso. Ti seguiamo e ti trasmettiamo tutta l’energia di cui hai bisogno in questo percorso. 🫶🏼💪🏻
Sei un mito! Forza!