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Una terza settimana sofferta

Ciao bellezze!

Oggi vi racconterò un po’ com’è stata la mia terza settimana. Allora: agenda in mano per non dimenticarmi niente, e via! Però, prima di iniziare a leggere vi dico che è stata molto combattuta, anche perché giovedì ho sostenuto l’esame di Semiotica dei Media.

terza settimana a piancavallo - auxologico- dan

 

Lunedì e martedì sono riuscita a partecipare sia alla ginnastica posturale delle 9:30 che alla camminata delle 11:30, impegni che ho tutti i giorni e che dovrebbero aiutarmi a rilassarmi. Poi, da mercoledì, ho fatto fatica pure a parteciparvi, pur adorando queste attività.

 

Lunedì e venerdì ho avuto due colloqui con la psicologa con la stessa domanda: “Come stai?”. Entrambe le volte è stato difficile da trovare la risposta dentro di me.

 

A dire il vero, non ho avuto impegni significativi durante la settimana (li ho evitati per il mio malessere), diciamo che ho avuto più crisi e terapie al bisogno che altro. Un po’ per l’esame, un po’ per l’agitazione che il ricovero mi sta dando.

 

Venerdì ho capito che era arrivato il momento di tentare di ricentrarmi un attimo, prendere il mio tempo in modo da ritornare a partecipare a più attività possibili da lunedì e avere le forze per continuare a sostenere il ricovero.

In effetti tra venerdì pomeriggio e sabato mattina ho letto un libro di Murakami Haruki che avevo comprato durante l’unica uscita in permesso nello scorso ricovero a Vicenza: un po’ un ricordo malinconico di una bella giornata con un’amica, un po’ perché era una lettura lasciata a metà.

Murakami Haruki: lettura durante il ricovero all'auxologico di piancavallo dan - terza settimana

 Questo sabato sembra una giornata no per tutti: pianti, tempo che non passa, insofferenza generale aleggiano nell’aria. È difficile dare una motivazione comune e ancora più difficile è dare la colpa al meteo – essendo soleggiato. Non capisco, anzi, nessuno capisce come mai ci si trovi tutti a camminare come zombie e aspettare solo le terapie, cercando di sopravvivere al posto di vivere.

Pure io mi trovo, in parte, in questa situazione: vorrei un sacco fare delle cose ma mi sento bloccata, come se il mio fisico non riuscisse a rispondere alle mie richieste: piattume.

Cerco di prendere la situazione in mano prendendomi cura di me in tutti i modi possibili, uno alla volta, dando tempo al tempo in modo da potermi riprendere seriamente. E alla fine sono sopravvissuta grazie a una focalizzazione intensa sull’organizzare un viaggio di tre giorni a Trieste con i miei genitori che faremo quando uscirò.

 

Domenica: peso alla mattina presto con tutti che si lamentano, ma a me non cambia la vita: non ho chiuso occhio tutta la notte. Crisi già prima delle dieci e poi mi metto al computer. Una giornata col cielo che preannuncia il temporale della sera, nonostante qualche timido raggio di sole.

Mi vengono a trovare i miei genitori dopo pranzo e parliamo dell’imminente partenza di mio padre e del toccata-e-fuga che andremo a fare poi noi tre a Trieste. Accenno qualche meta per un viaggio di gruppo che vorrei fare a gennaio e che scoprirete nelle prossime puntate della mia vita.

Tutto scorre, lentamente. Stare con i miei genitori sembra sempre strano: l’unico punto d’incontro con il mondo esterno, dato che da qui non possiamo uscire nemmeno in permesso (non a caso molti chiamano questo posto “Piancatraz”).

Comunque, ho la data di dimissione: sarà circa l’otto ottobre. Fino ad allora: alé duro e non si molla! Dimenticavo: abbiamo una nuova compagna di stanza, ora siamo in quattro!

 

9 commenti

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Ospite
22 set

Forza Aleeee 💕💕

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Ce la farò!

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Sorellona
21 set
Valutazione 5 stelle su 5.

Dai che ce la fai!!! È una sfida e le sfide ti riescono bene, poi ti aspetto per fare tante cose!! Fra un pisolino e l'altro, ovviamente!!

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Ospite
21 set
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Anche tu a me!! Ahahah with the sound of silenceeee

Comunque quello credo sia l'unico libro di Murakami che non ho letto 🤔

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Eleonora
21 set
Valutazione 5 stelle su 5.

Ale, non mollare manca poco 2 settimane !!!

Ti sono più vicina di quanto tu possa pensare, adesso siete in 4 …

Ti abbraccio forte e non vedo l’ora di leggere un altro capitolo della tua vita … 🥰🥰🥰😘😘😘

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A te!!

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